(La bellezza dell’)Anonimo.

Questa domenica di agosto ho letto una poesia  di qualcuno che  abita ad Imperia, il quale mi ha fatto vergognare di scrivere e allo stesso tempo mi ha reso felice di vivere in una città in cui c’è ancora qualcuno che detiene tanta bellezza. La riporto qui sotto e vi lascio il piacere di immergervi in questo incantevole frammento d’amore. La “lei” di cui parli, compagno, è fortunata. Molto fortunata.

 

 

Perchè l’ami tanto?

Penso a quando l’inverno della vita poserà la sua mano fredda sul mio cuore,
trovando un vecchio con occhi stanchi, occhi nei quali brillerà tuttavia la
scintilla di un amore mai sopito.
Penso ad un giovane uomo, un nipote forse, o magari il figlio di un caro
amico, un’anima desiderosa di ascoltare.
Se la vita ci avrà separati, scagliandoci senza grazia su strade diverse,
risponderò cosi’…

LEI

Che accoglie le ingiustizie degli altri su di sè,
come una ferita aperta accoglierebbe una presa di sale

LEI

Che anela la gioia di un istante,
come la bocca riarsa il primo sorso d’acqua

LEI

Che ha illuminato la mia esistenza
con il suo esempio.
E tuttora la illumina

Imperia, 2011

Donne, uomini, giovani, anziani.
Sorrisi di circostanza, visi tirati, tristi,
Risate forzatamente sguaiate.

Espressioni facciali da sguainare come spade,
molate ad arte sulla pietra del dover essere.

Monolitici pezzi di carne.

Poi, d’improvviso, LEI..

Che porta addosso i segni della vita che le scorre dentro,
che muove un muscolo e ti racconta una storia,
ti schiude il suo universo

LEI

Che abita questa città come una nomade stanziale,
non l’abbandona, perchè l’ama,
ma la percorre e la vive come una zingara il mondo

Scoprendo e facendo suoi scorci, istanti, persone.
Vivendo in cerca di tesori invisibili e negati alla moltitudine,
che mai godrà del suo immenso dono.

LEI

Donna impossibile, mai scontata,
che ti mette in croce per un’idea,
una parola, un concetto.

Per il bisogno di farti sapere che hai una mente,
una coscienza, una vita.
Per il bisogno di darsi. Senza tregua.

LEI

Che per un istante, finalmente, prende fiato.
Poggia a terra il fardello della sua consapevolezza,
e ti sorride.
Semplicemente perchè si sente felice.

Se già l’amavo, ora so che non ci sarà mai un’altra LEI.

Questa voce è stata pubblicata in multipli di due. Contrassegna il permalink.